Mostra fotografica “La sottilità dell’aria: Arezzo e il suo territorio negli archivi Alinari”, dal 2 dicembre 2022 al 31 ottobre 2023.
L’esposizione, che nasce grazie alla collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia e curata da Rita Scartoni insieme a Muriel Prandato, accompagna lo spettatore tra i variegati paesaggi del territorio aretino seguendo le tracce di una lunga storia di operosa creatività. A rappresentare le terre di Arezzo, sono state selezionate le immagini dei grandi fotografi editori Alinari e Brogi, di Vittorio Alinari, Aurelio Monteverde e Vincenzo Balocchi.
Il racconto fotografico si sviluppa a partire dagli scatti di Alinari e Brogi, fotografi editori come loro stessi si definivano, impegnati in una monumentale opera di documentazione del patrimonio culturale italiano: emergono le terre d’Arezzo attraverso i temi dell’arte, del paesaggio e del lavoro. Ed è proprio a partire dal territorio aretino che Vittorio Alinari intraprende, nel 1908, un viaggio fotografico lungo il corso dell’Arno: una poetica testimonianza della sua personale ricerca artistica, aggiornata sulle correnti fotografiche d’avanguardia in Europa, parallela alla illuminata attività di imprenditore alla guida della Fratelli Alinari. Nel corso del Novecento la fotografia amatoriale di Aurelio Monteverde, la ricerca artistica di Vincenzo Balocchi, lo straordinario valore del lavoro di documentazione delle miniere di lignite del Valdarno, ci conducono alla scoperta di altri modi di visione.
Attingendo al ricco giacimento di memorie visive degli Archivi Alinari, si apre una finestra su cent’anni di storia del territorio aretino, dal 1856 al 1954. Ne emerge un variegato paesaggio sociale fatto di vallate delimitate da archi collinari e montagne elevate, punteggiato da una grande ricchezza di testimonianze artistiche medievali con un’economia prevalentemente basata sull’agricoltura che vede però l’avvio di importanti iniziative industriali. Una terra di contadini, lavandaie, pastori, monaci, uomini e donne d’ingegnosa laboriosità. Se rapportate all’oggi queste immagini ci mettono inevitabilmente di fronte alla natura ‘trasformativa’ del tempo, facendo emergere elementi di continuità e rilevanti mutazioni paesaggistiche e sociali. E se tuttavia ogni terra, come un volto, ha caratteristiche identitarie che permangono nel tempo, le ampiezze dei variegati orizzonti e le tracce vivide di una lunga storia di operosa creatività possono essere sintetizzate in quella ‘sottilità dell’aria’ a cui Michelangelo, scherzando con Vasari, attribuiva il proprio ingegno: Onde Michelangelo ragionando col Vasari una volta per ischerzo disse: “Giorgio, s’ i’ ho nulla di buono nell’ingegno, egli è venuto dal nascere nella sottilità dell’aria del vostro paese d’Arezzo; […] Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori ed architettori, Firenze, 1568.
La mostra, visibile fino al 31 ottobre 2023, si articola su quattro ambienti che espongono 56 scatti oltre alla versione digitale dell’album, sempre proveniente dagli Archivi Alinari, che documenta le miniere di lignite del Valdarno.
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